Visita a Ferruzzano

Un luogo sospeso nel tempo, viottoli panoramici scavati nella roccia. Questa è Ferruzzano vecchio
a cura di Pino Gimondo 147

Non è facile entrare in sintonia con un luogo la prima volta che lo visiti, specie quando questa tua prima visita è scandita da tempi risicati.
E’ sabato pomeriggio e ho un paio d’ore di tempo; mi trovo già sulla Jonica, a San Luca, e decido di impiegare questo tempo andando a visitare l’antico borgo di Ferruzzano, che già da un pò era nell’elenco dei luoghi da fotografare.
Imbocco la S.S.106 e mi dirigo verso il bivio che sale verso Bruzzano Zeffirio. A Capo Bruzzano le ferite dell’alluvione di novembre sembrano cicatrici giovani, di quelle con il sangue secco sopra, memento di una terra stuprata, che si difende come può. Tutta la strada che sale verso Ferruzzano è un palcosenico sullo sfasciume, ovunque la terra è devastata dalla furia dell’acqua, ovunque lingue di fango si riversano sulla strada.
Nonostante tutto raggiungo il borgo con facilità. Parcheggio l’auto nei pressi del Belvedere, dove da poco sono stati intrapresi lavori per la realizzazione di una nuova pavimentazione. Sul muro della chiesa una scritta emblematica, che arriva dritta al cuore: “Ferruzzano, sei come il primo amore, non ci si può scordare“. E’ la prima fotografia che scatto quel giorno, prima di iniziare a vagare tra quei vicoli, alla ricerca dell’anima di questo antico borgo.



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Pino Gimondo è un appassionato di scienze di confine, metafisica e fenomeni atipici che emergono negli stati alterati di coscienza, con particolare riferimento all’ipnosi. Negli ultimi decenni la sua ricerca si è concentrata sull’esplorazione delle dinamiche psicologiche cognitive e percettive che caratterizzano le esperienze soggettive negli stati ipnotici.

Nell'intento di comprendere gli aspetti più profondi della Coscienza, Gimondo svolge la sua ricerca principalmente conducendo sessioni sperimentali di ipnosi spirituale con la collaborazione di soggetti volontari che partecipano attivamente ai suoi studi attratti dal desiderio di comprendere il vero significato dell'esistenza.

Un elemento centrale del suo lavoro è l’indagine sul “perché” del tutto e sulla natura e lo scopo dell’esistenza umana. Nel suo percorso di ricerca della conoscenza, Gimondo segue una metodologia olistica che va oltre l'approccio materialistico imposto dalla scienza comunemente accettata senza però cadere nelle trappole dogmatiche delle scuole di pensiero di carattere religioso o delle moderne dottrine "New Age".

Attraverso un approccio interdisciplinare ispirato al metodo scientifico con una forte enfasi sulla sperimentazione ma al tempo stesso basato su una profonda visione spirituale, Gimondo contribuisce a ridefinire il ruolo dell’ipnosi quale strumento per l'esplorazione della Coscienza nella comprensione dei misteri della condizione umana.

Pino Gimondo è titolare e curatore del sito web MetaScienza.it , uno strumento editoriale indipendente e libero per la diffusione in rete dei contenuti della sua ricerca.

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